Storie in viaggio 2

Security o Smart Security? È questo il problema. 
 
Sei rimasto indietro? Leggi l’episodio precedente. 
 
Dopo aver allontanato una serie di pensieri allarmanti legati al mio appartamento decido che al massimo ho lasciato il latte fuori dal frigo. Ci penserò dopo, perché ora devo andare al mio aereo che sennò a furia di rifletterci troppo mi tocca pure correre per prendere il volo: per niente al mondo mi perderei la vacanza (e nemmeno il fidanzato che ormai mi guarda esasperato). Passiamo i banchi del check-in e mi congratulo mentalmente con me stessa per essere riuscita a convincere lui, che è un amante del contatto umano con l'impiegato di turno, a fare il check-in online. Andiamo spediti verso i controlli di sicurezza che sono a pochi passi da noi.
 
Mi giro per dire al mio ragazzo di non lasciare il passaporto nella tasca più interna del suo zaino da campeggio ma… non lo vedo più da nessuna parte. Puff, sparito! E ora? Per un secondo immagino me, da sola, su una spiaggia deserta. È il caso di cogliere l’occasione e scappare a gambe levate? Ah, no eccolo! Sta uscendo sorridente dal bar. Quasi mi sento in colpa per aver pensato di lasciarlo lì. Il mio senso di colpa, però, si scioglie come neve al sole quando lo vedo sventolare mo’ di trofeo una bottiglietta d’acqua. Ma come! Dobbiamo passare il metal detector, non lo sai che devi lasciare i liquidi!?! Lui mi guarda inebetito e risponde: Vuoi un sorso? No grazie amore, sei fortunato che qua in aeroporto fanno la raccolta differenziata, altrimenti quella bottiglietta te la facevo mangiare. In un attimo però il suo sguardo ritorna trionfante, assumendo un’aria quasi di sfida. Cosa avrà visto? Un panino gigante? La Nazionale Italiana ferma al controllo bagagli? Ah no, è il cartello che spiega la nuova Smart Security. I liquidi sai, si possono tenere in valigia, mi spiega con aria da professore di ruolo all’Università della Vita. Cavolo ha ragione lui. Beh, c’è una prima volta per tutto.
 
Stay tuned per la prossima puntata.